Giulia, che ambito svolgi il Servizio Civile? Per quale ente? 

A gennaio 2020 è iniziato il mio anno di servizio civile presso la Caritas Buon Pastore di Forlì, con l’avvio del progetto “Noi per gli altri” indirizzato principalmente al Centro di Ascolto diocesano. 

Cosa ti sta insegnando questa esperienza?

Il servizio civile mi ha permesso di conoscere i diversi servizi offerti dalla Caritas. Da subito ho infatti  appreso che la mia esperienza non si sarebbe limitata all’ambito del Centro di Ascolto, e che avrei potuto  prestare il mio contribuito in un insieme di servizi interconnessi, tra cui l’Osservatorio della povertà, il  servizio mensa, l’Emporio della Solidarietà.  

Mi sono sentita parte di un sistema, in cui tutti gli operatori e i volontari che ne fanno parte collaborano per  un fine comune, ossia quello di aiutare gli altri. Il mio progetto è andato ben oltre le mie aspettative, ma  non ha mai perso il significato del “Noi per gli altri”. 

Questa esperienza mi ha permesso di capire il vero senso del mettersi a servizio degli altri, e questo è stato  reso possibile soprattutto dalle persone con cui sono entrata in contatto. 

Perché lo consiglieresti ad un’altra persona?

La possibilità di conoscere una realtà che sembra cosi lontana dalla nostra, e che per questo viene spesso  ignorata, mi ha permesso di mettermi in discussione e di maturare come persona.  

Consiglierei a chiunque di vivere un’esperienza come questa, con le stesse persone che ho avuto la fortuna  di conoscere. La semplicità e l’umiltà, insieme alla voglia di aiutare il prossimo sono i valori principali che  hanno permesso di far fronte anche ad un anno particolare come questo, garantendo il funzionamento dei  servizi offerti dalla Caritas. 

Giulia Parolo,

operatrice volontaria presso Caritas Buon Pastore di Forlì

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